Napoli tiki-taka da urlo, Genoa quadrato a tratti

La partita di ieri sera ci ha consegnato l’ennesima sconfitta di questo tribolato campionato. Per fortuna però non si è andati in ambasce come poteva succedere contro la prima della classe, restando in partita (quasi) per tutto il tempo.

Il quasi lo spiego subito: non ho gradito per niente la passività con cui il Genoa ha iniziato il secondo tempo e fino alla mezzora, cioè fino al gol del 2-3 di Izzo.

D’accordo che il Napoli gira palla a memoria e fa quel che vuole, però vedere che i tuoi rincorrono gli avversari senza né recuperare uno straccio di pallone né fare un fallo che sia uno francamente mi ha indispettito non poco.

E il quarto d’ora finale un pò più “all’arrembaggio” è stato dato più che altro dalla stanchezza degli azzurri che avevano speso molto, più che da nostre azioni degne di nota.

Di contro il primo tempo era stato giocato nel modo giusto, attendendo l’avversario maggiormente dotato tecnicamente, cercando di infilarlo in contropiede (le azioni del gol di Taarabt e il tiro di Lazovic respinto miracolosamente da Reina ne sono una prova).

Juric aveva preparato apposta il volersi fare schiacciare in area dagli avanti azzurri. Se avete fatto caso, ogni rimessa dal fondo nel primo tempo veniva sempre giocata all’interno della nostra area di rigore, per farsi pressare dagli attaccanti e aprire spazi nel centrocampo ospite per ripartire e cogliere di sorpresa l’avversario. Mossa molto rischiosa, ma che ha un suo perché se fatta con determinate squadre. Almeno è stata data prova che negli allenamenti provano qualcosa, se qualcuno avesse ancora dei dubbi.

Certo, se ci fossero dei doppi allenamenti un pò più spesso, magari visto che tecnicamente al momento non siamo brillantissimi, potremmo dire la nostra almeno sul piano fisico. Invece spesso dopo un buon primo tempo, nella ripresa spariamo fisicamente. E’ successo ieri, con il Milan e anche con il Cagliari. Solo la pochezza dell’avversario in Sardegna ci ha permesso di portare a casa i meritati 3 punti.

I cambi questa volta sono stati azzeccati, ma tardivi.

Bertolacci era da cambiare nell’intervallo, ieri non ci capiva nulla fin tanto che aveva Veloso al suo fianco. E Galabinov, pur dando un punto di riferimento là davanti e fornendo l’assist decisivo a Taarabt, stavolta non ha inciso granché, al punto che Lapadula sarebbe dovuto entrare prima.

Invece tutto ciò è avvenuto solo al 15′, appena subito il gol dell’1-3 e dopo appunto un quarto d’ora di tiki-taka napoletano senza una minima reazione da parte dei nostri (a fine partita il dato sul possesso reciterà 32%-68%).

Domenica c’è subito la sfida per ripartire, la trasferta di Ferrara con la neopromossa Spal dell’ex Borriello, che quando vede rossoblù si scatena. Non è una partita decisiva o da ultima spiaggia come tanti dicono o scrivono su giornali o blog, ma sicuramente molto importante con una diretta concorrente per la salvezza. Tornare con punti dall’emilia è la missione del fine settimana, che siano solo uno o meglio ancora tre. Per prepararsi in modo più sereno all’atteso (non da me) derby.

In questo momento la squadra sta sulle spalle di Taarabt. Un ragazzo che fino a tre mesi fa era fuori rosa per eccesso di peso. E ora sembra essere rifiorito come l’araba fenice. Sperando dia una grossa mano, come già sta facendo, a far risorgere anche l’italico Grifone.

 

Una nota a margine per la Gradinata Nord: d’accordo lo spettacolo offerto ormai non è più un granché da tempo, ma questo non dovrebbe incidere sul nostro incitare la squadra, che va fatto a prescindere. Invece vedo sempre più gente presa dai cellulari, ragazzini che pensano solo a spintonarsi e fare gli scemi fregandosene della partita, chi guarda il match con un mutismo che neanche in un film degli anni 40. Solo il centro della gradinata canta (e neanche così forte come un tempo) le parti laterali sono in silenzio sempre e comunque vada la partita, ma perché? Non faremo vincere noi gli scudetti alla squadra, ma negli anni buissimi della Serie B eravamo molto più carichi e rumorosi, oltre che uniti. E forse un paio di golletti, non di più, potremmo farli segnare anche noi con la nostra voce, se solo lo volessimo. Riflettiamo su questo.

18 Commenti

  1. Secondo me il fatto di essere in serie A e il fatto che un tempo “si stava molto peggio”, rende ad alcuni di difficile comprensione che ci sia ormai una sorta di “disamore”, dovuto da un lato al calcio moderno dall’altro alla gestione preziosi, che in un calcio moderno dove si deve far da scendiletto alle “big”, ci sguazza benissimo.. Per recuperare entusiasmo ci vorrebbe una societa’ diversa, che nonostante appunto “il calcio moderno”, dimostri un po’ piu’ di ambizione ed autonomia….cito ad esempio l’Atalanta, che vende i giocatori per sopravvivere, pero’ se ne va in Uefa con la sua bella licenza, tiene il Papu Gomez come “simbolo” e non da l’idea di ABDICARE a nulla….per ritornare ENTUSIASTI, ci vuole una gestione societaria diversa..fatta con un altra filosofia.. si puo’ fare calcio in modo diverso da preziosi anche senza essere multimilionari… e’ un dato di fatto.

    • ci vuole sì una gestione societaria di altro tipo, sicuramente. se arriva Bill Gates o la Red Bull. ma se arriva un altro Spinelli scusa, ma non vedo miglioramenti

      • dipende…non e’ una questione di soldi…e’ una questione di “mi gioco quel che posso senza pastette”……la gestione preziosi lascia insospettire che si voglia arrivare fino ad un certo punto, ma oltre no….che ci sia qualcosa di preordinato..che per scelta non si perseguano obiettivi, che si facciano interessi “ALTRI”….economici e di amichetti vari..

    • No Roberto, si chiama imborghesimento. Una volta si era brutti sporchi e cattivi e la voce eccome se veniva fuori, adesso dopo più di una decade in A ci si è rilassati, anzi si pretende soltanto. E le nuove leve di giovanissimi, mamma mia. Non capisco davvero cosa ci facciano allo stadio molti di loro. L’Atalanta che citi ha smantellato la squadra al Gasp, che come suo solito continua a fare (e bene) le nozze coi fichi secchi. Certo ha venduto dei calciatori che continua a tenersi, ma sai già che andranno via quindi la programmazione dove è? E Gomez è rimasto perchè la sua dimensione è Bergamo, lo metti in una big sparisce a mio parere.

  2. la gestione preziosi purtroppo, da sempre adito a pensieri e dietrologie : In Uefa non ci vuole andare, il tale giocatore l’ha gia’ promesso al Milan, la licenza non la chiede senno’ viene fuori la situazione debitoria (cosa poi successa realmente)….insomma secondo me chiedere alla gente di essere “entusiasta con il paraocchi”…ossia saltare e cantare facendo finta che ste cose non esistano…e’ utopico…

    • e poi diciamola tutta… saltare e cantare e urlare GENOA non dipende dalla licenza UEFA o dalla cessione di Kucka… almeno, non era così per me, fino a quando ero nella Nord

    • sarà utopico come dici, ma per me si canta per la maglia anche ci fosse Dalla Costa. poi a fine partita contesto la società se voglio.

      • sai cosa penso ? Che sia giunta anche un po’ l’ora che il tifo e la tifoseria non vengano date per scontate…senn’ e’ troppo comodo..” io, dirigenza, posso far quello che mi pare che intanto il sostegno non manca e io posso continuare i miei teatrini….”

  3. Parliamo di Juric. Secondo me le partite importanti x la classifica e l’orgoglio sono le prossime tre. Invece ieri sera tutti i titolari in campo e Taarabt spremuto sino al novantesimo. Sulla nord cosa posso dire? Io ormai x l’età e il fisico vado nei distinti. Ma mio figlio che ha dovuto abbandonare la nord xche’ contrario alla tessera e quindi va in sud , già qualche hanno fa mi diceva che in nord ormai c’erano troppi “fighetti” che pensavano più ai selfie che a incitare la squadra.

    • del derby a me importa nulla è una partita come le altre, davvero. Reputo molto più importanti le due trasferte prima e dopo derby a Ferrara e Crotone. Juric secondo me si gioca tanto in queste 3 partite. Taarabt ha bisogno di giocare, come Lapadula per trovare la forma piena, ha ragione Juric quando dice che turnover alla decima giornata è da folli. Piuttosto gli facesse fare qualche doppio allenamento in più, questi tutti i pomeriggi sono liberi di fare quello che vogliono. E poi i secondi tempi non corriamo più.

  4. Nonostante l’età non riesco che vedere una partita del Genoa se non dalla Nord!!!
    Quando presente, sono in compagnia di mio figlio che sicuramente è molto più coinvolto nei cori e nell’incitazione alla squadra rispetto a me. Mi sento di dire a mia discolpa e di molti altri tifosi, l’entusiasmo ed il trasporto, dovrebbe riuscire a tirartelo fuori la squadra con l’espressione del gioco e/o l’impegno messo sul campo, ciò che negli ultimi due anni non è stato, indipendentemente che sia seria A/B/C. La Nord sostiene la squadra sempre e comunque, quei ragazzini criticati sono gli stessi che abbiamo visto farsi selfi in gradinata a Cagliari o in tantissimi altri stadi d’Italia e che commovente affetto invidio.

  5. I capi storici sono tornati tutti ormai, i tamburi anche insieme ai megafoni. Ma non cambia una virgola rispetto allo scorso anno. Mosci, ci scaldiamo solo se il Genoa diventa arrembante, cioè nell’ultimo periodo poco e niente. Triste ma è così.

    • beh allora ti sei risposto un po’ da solo….forse occorre che la squadra faccia vedere di VOLERE qualcosa….essendo arrembante, coinvolgente, dimostrando di tenerci…di volersi giocare tutto..ha anche un po’ stufato il concetto di : “noi ci siamo sempre e comunque..” ..troppo comodo…il Genoa (societa’ e squadra) deve anche un po’ DARE….poi semmai si chiede.

  6. signori tutte le tifoserie d’europa si sono imborghesite. La gradinata non è più un luogo di aggregazione super popolare. Da anni abbonarsi è per molti un piccolo investimento.
    Poi io canto 100 minuti a partita e sono infastidito quando gli altri non fanno altrettanto però questa litania che “non siamo più quelli di un tempo” ha francamente rotto.
    Quante UMILIAZIONI abbiamo subito?!?!? QUANTE?!??? Quanti anni di serie B, derby persi, licenze, figuracce, imbarcate, salvezze strapazzate?!? Eppure siamo quinti come numero di abbonamenti!!
    Basta piagnistei please

      • non credo…credo semplicemente che la gente vada, perche’ e’ genoana e non ne puo’ fare a meno..pero’ tutte ste consapevolezze di un calcio marcio , di un presidente che sguazza benissimo in questo marciume vendendosi la dignita’, faccia venir meno la voglia di cantare, di far festa…di esaltarsi….non so se rendo l’idea , ma capisco perfettamente che sia difficile da capire se uno non vuol vedere o si tura il naso per partito preso…ormai c’e’ una frattura insanabile anche tra tifosi..c’e’ chi ha capito che babbo natale e’ una favola e chi invece vuole pervicacemente crederci e batte i piedini per terra se gli si dice che non c’e’….

  7. Una cosa credo interessante rispetto a questo argomento, caro Gryphon, e’ che a mio avviso, la percezione del Genoa da parte dei suoi stessi tifosi e’ cambiata : Mentre quando eravamo (come dici tu) “brutti sporchi e cattivi”..si dava l’idea di essere in lotta con i poteri forti del calcio..reietti , affossati, ma in un certo senso PURI…con preziosi si ha la sensaione di essere i “maggiordomi” di questo sistema…dove ci si scansa per fare un piacere agli amichetti ai quali poi si cede a prezzi di favore la “merce”….credo che oltre alle storture del cosiddetto “calcio moderno” ci sia un po’ l’insofferenza di vedere il proprio Genoa venduto a certe logiche. Correggimi se sbaglio….

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