La conferenza pre-gara di Ballardini

Consueto appuntamento con le parole del mister alla vigilia di Genoa-Roma:

“Il Ferraris rimane un terreno amico, molto amico, perché chi ci vuole bene ci aiuta. Non dovremo fare altro che andare oltre le nostre capacità mettendoci quel qualcosa in più che anche i nostri tifosi vogliono. Se mi aspettavo una Roma così in alto? Chiariamo un punto: ha cambiato molto o poco come giocatori? Mi sembra poco, perciò la Roma mi pare, assieme a Juventus e Napoli, la squadra più forte. Nel gioco è più o meno come il Napoli, gioca bene e interpreta bene le due fasi di gioco. Sono organizzati e con grande forza fisica, hanno tutto per competere su più fronti.

Diciamo che devi avere quell’attenzione e quella chiarezza per essere di aiuto, devi essere ancora più bravo perché a chi affronti domenica non puoi concedere molto. Spesso le nostre qualità vengono dopo attenzione, chiarezza e determinazione, oltre alla sana cattiveria che devi metterci, visto che in questo momento serve.

Quel Genoa-Roma del 2011 lo ricordo: non meritavamo di essere tre gol sotto e la gara la si stava giocando bene. La ricorderemo sempre, ma oggi non c’entra proprio nulla.

Lapadula non è ancora al top della condizione. Penso che non sia al massimo e lo sa anche lui. Ad un attaccante basta un niente per poi recuperare quel gap che manca.

Siamo talmente concentrati su cosa dobbiamo fare che il piacere di tornare a Marassi c’è, ma pensiamo tutti alla partita. Le emozioni ci sono ma le lasciamo dopo, vengono dopo.

Uno arriva e porta quello che è, le sue idee e i suoi allenamenti: ‘scossa’ non mi sembra il termine giusto. Ci vuole della sostanza: scosse o altro non capisco bene a cosa alludano. Non riesco a tradurle queste parole, si deve parlare di lavoro.

Taarabt è giocatore che ha qualità straordinarie a cui deve abbinare il piacere di sentire di averle, la responsabilità data dal suo talento. È una responsabilità che deve percepire, in allenamento e fuori dal campo.

Sarà meglio che duelli individuali a tutto campo non se ne facciano. Sarà meglio che i giocatori della Roma si trovino in ogni situazione della partita una squadra che faccia bene le due fasi di gioco, che condizioni gli avversari e cerchi di prenderli e farli giocare meno tranquillamente possibile, cercando con la palla tra i piedi di creare problemi individuali. Se ci limitiamo a voler vincere solo duelli individuali, per ora non c’è molta partita.

Dovremo essere bravi a non farli attaccare, ad arginarli. È una squadra che attacca con tutti i propri giocatori”.

fonte: buoncalcioatutti.it

 

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