Tempi di Covid. Con Glt

IO, IL COVID E IL GENOA

L’ ennesimo caso di positività, per un giocatore del Genoa, mi spinge a scrivere questo post.
Io ho contratto il covid intorno a metà ottobre.
Ho avuto un po’ di febbriciattola, 37,3 roba a cui, in altri periodi, non avrei dato il minimo peso.
Ma dopo qualche giorno, mangiando, mi sono accorto di aver perso completamente sia il gusto che l’olfatto.
Al punto che annusando il profumo appena spruzzato sul polso non percepivo nulla.
I sintomi inequivocabili del covid.
Ho attivato la pratica con la asl e mi sono messo in quarantena volontaria.
Purtroppo dalla asl, ad oggi, non ho avuto nessuna visita né una telefonata.
Comprensibile visto le migliaia di chiamate giornaliere, la mancanza di potenziamento della medicina sul territorio e quella logica e giusta priorità medica per le persone che, contrariamente a me, stanno male.
Oggi è scattato il 21esimo giorno di quarantena dopo il quale, per legge, si può uscire col benestare del medico di famiglia.
Ho fatto privatamente un tampone e un sierologico per massimo scrupolo nei confronti della mia famiglia e di tutta la gente che incontrerò.
E per capire l’evoluzione del virus.
Io, nella sfortuna, posso dire di essere stato un privilegiato visto che, al di là della mancanza di gusto e olfatto, tornati dopo qualche giorno, non ho mai avuto nulla, nessun altro sintomo.
La scienza oggi ci dice che esistono degli strascichi per chi ha avuto il covid.
Io, sulla mia pelle e nella quotidianità, posso dirvi che ho notato come sia più facile stancarsi prima.
Poi io fumo e non sono un atleta quindi non sono la persona più adatta a giudicare.
Nessuno è in grado di dare un’ aliquota in percentuale precisa di quanto possa aver inciso sul rendimento di un calciatore.
Ma avendo visto la squadra andare in apnea, essere in debito di ossigeno dopo 60/70 minuti, mi porta a pensare che un’ influenza negativa esistita eccome.
Gli impegni ravvicinati, poi, non ci hanno di certo favoriti anzi, sotto questo profilo e quello degli allenamenti a singhiozzo e a gruppetti separati, sono stati penalizzanti.
Pet questo le parole di Mimmo che ho letto stamattina trovano in me il massimo rispetto e la massima comprensione.
Qualcuno, e l’ ho già letto in rete, critichera’ la società.
Ma io che l’ ho vissuta in prima persona, almeno in questo caso, la assolvo con formula piena.
Come assolvo i giocatori.
Perché i protocolli sanitari ci sono e non ho dubbi siano stati seguiti.
Ma questo è un virus subdolo e altamente contagioso.
Sia chiaro:
non voglio dire che il solito inizio deludente sia tutta colpa del covid.
Il fatto che alcuni giocatori, oggi, siano titolari inobinamovibili nonostante, nell’ immaginario collettivo, non avrebbero dovuto esserlo, ne è la riprova più evidente.
E sia chiaro inoltre che non è un eccesso di buonismo, o di giustificazione a oltranza.
Né una di quelle incrostazioni retoriche tipicamente Genoane.
Ho solo voluto portare un esempio concreto e reale di ciò che ho vissuto sulla mia persona.
A voi, amici Genoani, posso solo dire di alzare al massimo le misure preventive.
Perché io, probabilmente, non sarò stato impeccabile ma, comunque, le ho sempre rispettate.
Forza Genoa.

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