Mister o cambi o… ti cambiano!

C’è poco da dire e da fare. Il Genoa visto a Udine assomiglia in modo un pò troppo preoccupante a quello visto nel girone di ritorno dello scorso anno.

Mi direte, ma i protagonisti più o meno sono gli stessi, cosa si vuol pretendere?

In effetti nella formazione iniziale di elementi nuovi c’erano solamente Rossettini Bertolacci e Lapadula, tutti gli altri erano già presenti nella rosa dello scorso campionato, per cui un pò ce lo si poteva anche aspettare. Invece dopo le prime due partite, un pochino di ottimismo era apparso nella tifoseria.

Il problema principale sta nel voler interpretare ogni partita sempre allo stesso modo, con lo stesso modulo soprattutto. Un giro palla soporifero che non porta a nulla di buono, aspettando sempre l’invenzione del singolo che arriva raramente.

Il 343 è un modulo molto bello da vedere se funziona alla perfezione, ma se qualche ingranaggio si inceppa ecco che tutto va in bambola.

Sarebbe sicuramente più auspicabile un cambio di modulo, perchè chi soffre maggiormente in questo momento è il centrocampo, con Bertolacci e Veloso che, oltre ad essere due giocatori dal ruolo molto simile, sono in difficoltà anche per la mancanza di un incontrista.

Preso ormai atto che Rigoni il mister non lo veda (anche qui sarebbe il caso di ravvedersi un pochino, nonostante il ragazzo sia un pò fumino tanto da aver creato problemi anche nelle altre piazze dove è stato, Palermo su tutte) è assolutamente d’obbligo ormai piazzare Omeonga vicino a Veloso se si vuole giocare in un centrocampo a 4, oppure in mezzo sia a Veloso che a Bertolacci (che in questo periodo però non sembra più di quello di qualche stagione fa) in un centrocampo a 5. Il ragazzo belga ha dato segni importanti di avere una certa personalità nonostante la giovane età.

Inoltre in difesa non si capisce perchè non trovi spazio Zukanovic, che nella nazionale bosniaca gioca sempre da titolare, preferendogli Gentiletti che francamente grossa sicurezza non la ha mai data sin dallo scorso anno.

Il 352 è uno dei moduli che mi piacciono meno perchè notoriamente meno adatto a dare spettacolo, ma insieme al 442 è sicuramente uno dei più affidabili.

Ballardini, per esempio, è sempre stato molto pragmatico. Poco spettacolo ma tanta sostanza e molti pareggi grazie al suo 352.

Non cambierei molto rispetto ad ora, più che altro l’impostazione tattica (Bertolacci comunque con la Lazio non ci sarà, ndr):

PERIN

IZZO (Biraschi) – ROSSETTINI – ZUKANOVIC

LAZOVIC – BERTOLACCI (Rigoni) – OMEONGA – VELOSO – LAXALT

TAARABT (Pandev) – GALABINOV

Juric si gioca tutto o quasi nelle prossime tre partite, le due in casa con Lazio e Chievo e la trasferta di San Siro con l’Inter. Non tanto nel risultato (Lazio e Inter sono partite sula carta fuori portata) quanto nella prestazione.

Altre partite come quella di Udine non saranno gradite certamente, non tanto a Preziosi, quanto alla nuova proprietà

 

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