Derby e ricordi

Ci sono stati nel recente passato dei Derby piu o meno ricordati.
Ora vi rinfresco le idee parlandovi di me e di come ho vissuto alcuni Derby meno famosi.

Correva l’anno calcistico 92-93 e io ero un giovane  arbitro. Pertanto per quella gara andai in tribuna gratuitamente (lo so: vergogna!). Il posto assegnato era dal lato blucerchiato. Fu una esperienza orribile. Per professionalita’ non potevo esultare o mostrare sofferenza. Ero rispettoso delle regole.
In rosa avevamo tale Igor Dobrovolski che per me era un giocatore mostruoso. Non lascio’ proprio il segno nella nostra storia, ma in molti di certo lo ricorderanno. Perdemmo 4-1-. Sconfitta cocente. Dopo 2 minuti Mancini su punizione, Tacconi si fece infilare con deviazione di “buonanima” Fortunato. Fu una gara terribile. Ed io senza sentimenti… sempre impassibile. Caricola prendeva gialli a nastro e finimmo in 10. Fu il derby del lancio dei rotoli di carta igienica. Avevamo in rosa anche Padovano, che subentrato fece un bel gol. Il quarto gol ce lo rifilo’ Bertarelli, talento incompiuto e bloccato da un orribile infortunio. Un incubo. Mi feci la promessa: mai piu’ in tribuna a vanvera.

Il 10 aprile del 1994, ero nuovamente fuori posto. Ancora in tribuna. Lato ostile. Con mio suocero accanto che mi aveva pagato il biglietto. Lui, tifosissimo dei ciclisti. Risultato finale… 1-1, ma la parte buffa del racconto fu il nostro Marciano Vink che dopo essersi mangiato in dribbling 256 giocatori avversari fece un gol pazzesco… un gol a livelli Maradona, che mi fece saltare come un grillo in barba al settore dove ero collocato e non curante del suocero allibito.

Il 2 settembre del 1996, derby sempre in trasferta, ero invece quella volta al posto giusto: nella Nord. Vincemmo 0-2 con gol di Morello e Rutzittu. Al raddoppio, saltai in maniera talemente scomposta ed esagerata fino a slogarmi una caviglia e tornare zoppo ed incredulo dall’euforia a casa. Felicissimo.

Tutto questo per ricordare che i Derby sono un pezzetto della nostra vita. Ricordi, aspettative, episodi, circostanze. Che poi ci porteremmo dentro nel tempo.

Sappiamo tutti che stasera sara’ durissima. E pensiamo: “ne prendiamo 4 sicuro… vabbe’… almeno esonera Juric”. Ma al tempo stesso crediamo e speriamo nel “miracolo”. Per questo e’ bellissimo essere Genoani. Sognatori. Perche’ possiamo vivere fuori del tempo e fuori della realta’, vivendo questa semplice partita come se fosse (e di certo lo sara’) un pezzo di noi. Che ci ricorderemo per sempre. Con qualsiasi risutlato finale. Anche se, un brutto ricordo non fa mai piacere a nessuno. Quindi? Quindi… Forza Genoa.

Ne riparliamo piu’ tardi a match concluso.

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