Genoa Benevento 2-2 primo tempo

primo tempo 2 2
di GLT

Partita sconsigliata ai deboli di cuore anche se, in realtà, ne abbiamo viste di peggio.
Ma ci sono cose nella vita a cui, si sa, non ci si abitua mai.
E il Genoa non può che esserne una di queste.
7 (8) punti di vantaggio sul Cagliari sono ancora un buon margine.
Ma 8 punti nelle ultime 10 partite sono uno score troppo basso che necessita un’accelerazione.
E Ballardini lo sa bene.
Torna Mimmo nella difesa a tre e, soprattutto, recupera Zappacosta giocatore imprescindibile per questa squadra.
In attacco si affida a Pandev in coppia con Destro.
Pippo Inzaghi, che indipendentemente da quello che sarà l’esito finale sta facendo un campionato ben oltre le aspettative, rinuncia a Caprari schierando un 352 a specchio.
Il suo Benevento, è squadra scorbutica che pressa e corre tanto.
Qualità che, almeno fino ad oggi, gli hanno permesso di stare ai margini della bagarre della retrocessione contro ogni logica previsione.
Dopo Juve e Inter (e poco di più il Milan) anche il Benevento impiega 3 minuti per segnare.
Lapadula prende il tempo a Radovanovic che commette rigore.
Il Genoa si riversa nella metà campo avversaria e al decimo raggiunge il pareggio con Pandev dopo una respinta corta della difesa.
Ma il festival degli orrori difensivi continua: prima tocca a Lapadula portarsi a spasso una difesa inguardabile e chiudere in porta.
Poco dopo è di nuovo Pandev a sfruttare un rimpallo in area e a incrociare alle spalle di Montipo’.
Il Genoa attacca e ha due buone occasioni prima con Biraschi e poi con Destro bravo a chiamare l’uno due ma si allunga troppo il pallone favorendo l’uscita del portiere che, all’ultimo, gli chiude lo specchio.
Peccato era una occasione gigantesca.
Forza Genoa.

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