ESCLUSIVA – Fabrizio Piccareta ai nostri microfoni

ESCLUSIVA FUTBOLMARKET – Ai nostri microfoni si “confessa” Fabrizio Piccareta, trainer genovese e genoano, fresco vincitore della Coppa di Finlandia con la sua squadra, l’Inter di Turku.

Fabrizio Piccareta da Genova, allenatore in prima divisione finlandese con l’Inter di Turku, fresco vincitore della Coppa di Finlandia. Come ci si sente ad aver riportato un trofeo a Turku dopo 9 anni di assenza?

Vincere la Suomen Cup e’ stata una grandissima soddisfazione per molti motivi. Personalmente e’ il primo trofeo importante che vinco come Head Coach a livello professionistico. In passato ho raccolto molte soddisfazioni ma sempre come vice allenatore quindi questa vittoria ha un sapore totalmente diverso. Come allenatore italiano all’estero mi inorgoglisce l’aver conquistato, insieme al mio staff ed a tutti i giocatori, un trofeo che mancava al club dal 2009. I festeggiamenti che la tifoseria ci ha riservato al nostro ritorno in citta’ sono stati veramente indimenticabili.

Raccontaci la tua carriera da giocatore e da allenatore prima di arrivare a Turku.

La mia carriera da calciatore non e’ stata esaltante: un inizio promettente nelle giovanili della Sampdoria dove ho iniziato a tirare i primi calci fino ad arrivare alla Primavera allenata da Marcello Lippi. Da li’ in poi una ventina d’anni spesi in tutte le categorie dilettantistiche liguri con un periodo importante alla Sanremese. Finita la carriera ho iniziato ad allenare proprio nelle giovanili della Sanremese. Poi le prime esperienze come primo allenatore in squadre di Promozione ed Eccellenza. La mia fortuna e’ stata la possibilita’ di collaborare per 4 anni con l’Inter nel loro progetto di camps in tutto il mondo. Quegli anni mi sono serviti ad imparare bene la lingua inglese e ad adattarmi alle situazioni piu’ diverse. Durante quell’esperienza l’Inter mi diede la possibilita’ di partecipare al corso di Coverciano dove conobbi, fra gli altri, un Paolo Di Canio che finiva la sua carriera di calciatore per iniziare a studiare da Mister. Condividevamo molte idee dal punto di vista tecnico e legammo anche dal punto di vista umano. Dopo un paio d’anni mi propose di seguirlo nella sua prima esperienza da allenatore. Partimmo per Swindon in Inghilterra, League Two. Furono due anni fantastici in cui vincemmo il campionato, arrivammo in finale di coppa di lega a Wembley e, l’anno successivo, eravamo ad un soffio dalla seconda promozione consecutiva quando Paolo decise di dimettersi per problemi con la dirigenza. Lo seguii e dopo poco tempo fummo chiamati dal Sunderland in Premier League. Dopo una fantastica salvezza le cose non andarono come sperato l’anno successivo e fummo esonerati. Dopo un paio d’anni ho fatto un periodo nella serie B portoghese, all’Olhanense e a seguire un anno nelle giovanili della Sampdoria. Poi l’occasione di venire in Finlandia, da vice prima e, dopo qualche mese, mi venne affidata la panchina dell’Inter Turku.

Vivi in una piccola cittadina di mare di lingua e cultura svedese ma che si trova in Finlandia (chiamata åbo dagli svedesi), come ti trovi a livello climatico? E coi i giocatori in quale lingua comunicate?

La vita in Finlandia e’ serena. Soprattutto qui a Turku (se si eccettua l’episodio dello scorso anno con l’uccisione di una donna da parte di un sedicente terrorista) si vive tranquillamente. La gente qui e’ molto riservata e rispettosa delle regole civili. Il clima e’ ovviamente molto rigido durante l’inverno ma in primavera ed estate le temperature sono molto simili a quelle italiane e si fa anche il bagno in mare tranquillamente. La lingua ufficiale nel club e’ l’inglese. Tutti i giocatori lo parlano e, comunque, imparare il finlandese sarebbe un’impresa troppo difficile!

Quale è il livello del calcio finlandese? Ci sono giocatori che potrebbero sfondare in un top club?

Il livello tecnico e’ ovviamente inferiore a molti paesi europei calcisticamente più importanti ma non bisogna fare l’errore di pensare che qui si giochi solo con la corsa e la fisicità. In Veikkausliiga, eccetto il sottoscritto, gli allenatori sono tutti finlandesi. Molti di loro sono giovani che hanno studiato scuole calcistiche importanti e sono molto preparati tatticamente. C’e’ un’alta presenza di allenatori stranieri (soprattutto spagnoli e portoghesi) nei settori giovanili e questo sta portando ad un innalzamento del livello tecnico dei giovani ed il conseguente miglioramento del livello generale del gioco. Molti giovani hanno già destato l’attenzione di club importanti all’estero ed e’ naturale che i migliori aspirino a varcare i confini finlandesi per provare a sfondare in paesi più importanti. Purtroppo, il limite del calcio finlandese e’ lo scarso seguito di pubblico perchè lo sport nazionale e’ l’hockey su ghiaccio e, ovviamente, l’aspetto economico frena molto la crescita del movimento.

Cosa ti manca di Genova? Perchè sei dovuto emigrare fino in Finlandia?

Di Genova mi mancano le cose che soltanto chi ci vive può capire. Un pomeriggio a camminare nei vicoli, una striscia di focaccia, una serata d’estate a Boccadasse. Cose semplici ma che quando sei via da Genova senti quanto siano importanti. Per il lavoro che faccio ho trascorso molti degli ultimi 6/7 anni all’estero e più il tempo passa più mi mancano. 

In Finlandia sono ‘emigrato’ ad inizio 2017 perchè il precedente allenatore mi aveva voluto come suo vice. Le cose purtroppo non sono andate come sperato e a meta’ dello scorso campionato ha dato le dimissioni. La società ha voluto affidarmi la guida della squadra ed io ho accettato volentieri.

Sei genoano e hai visto il Genoa da vicino nell’amichevole disputata a Pegli poco tempo fa, cosa ne pensi del Genoa di quest’anno e del mister Ballardini?

Al Genoa ho moltissimi amici di vecchia data e, tra questi, il team manager Marco Pellegri. A Marzo scorso siamo venuti in ritiro in Liguria per una settimana e ho chiesto a Marco se potevamo organizzare un’amichevole al Pio. Mister Ballardini si è mostrato molto disponibile e la partita e’ stata giocata. Sebbene fosse solo un’amichevole infrasettimanale devo confessare che e’ stato un pomeriggio emozionante per me. Sono stato orgoglioso di poter “sfidare” la squadra della mia città. Ne è venuto fuori un pareggio (2 a 2) ma aldilà del risultato sono stato contento di vedere i miei giocatori ben figurare contro calciatori di alto livello. Per quanto riguarda la stagione appena conclusa del Grifone: sono sincero, all’inizio ero dispiaciuto per il cambio di allenatore in quanto sono convinto che Juric sia un ottimo tecnico e sono certo che ricomincerà a fare bene in altre piazze. Inoltre il suo vice Alberto Corradi è un mio vecchio amico e di conseguenza il mio dispiacere e’ stato anche per lui. Detto questo, pero’, credo che nessuno meglio di Davide Ballardini poteva riuscire a trasformare la stagione come ha fatto lui. Sono felice che abbia rinnovato anche per il prossimo anno perchè è l’allenatore giusto per il Genoa. Dopo averlo conosciuto di persona posso anche dire che ho apprezzato molto la sua umanità e disponibilità che nel calcio sono merce piuttosto rara. Dopo aver vinto la Coppa di Finlandia ho ricevuto una sua telefonata di congratulazioni ed e’ uno dei ricordi più belli che porto con me.

Grazie per la tua gentile disponibilità, vuoi salutare i lettori di Futbolmarket?

Saluto i lettori di Futbolmarket ai quali auguro di assistere ad una grande stagione per i colori rossoblu’.

 

2 Commenti

  1. Un altro tassello della grande Storia di Genova e del Genoa nel mondo! E amen se i cosiddetti giornaloni continueranno a occuparsi solo delle strisciate, che passano loro la biada… 🤫

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