Cronaca di una giornata pazzesca

Riavvolgo il nastro di 72 ore. Perchè adesso è tutto finito, ma siamo stati chi più chi meno in ansia totale.
Dopo Genoa-Cagliari, e quel pareggio insperato acciuffato all’ultimo, ero arrabbiato, deluso. Ma anche speranzoso, ancora. Il giorno dopo però la sconfitta del Toro con l’Empoli ci porta davanti all’amara realtà, siamo terzultimi, per la prima volta nell’anno. E questo Real Empoli che fa 9 punti nelle ultime 3 partite mi da addosso. Parecchio.
E ora la partita con la Fiorentina fa paura, tanta. Nonostante l’Empoli debba andare a San Siro con l’Inter bisognoso di punti Champions.
Ci siamo già passati negli ultimi anni in situazioni tragiche (sportivamente parlando) come questa, ma era da tanto che non si arrivava all’ultima giornata a decidere il tutto.
Visti i precedenti, conditi da ansia vera per una settimana intera, mi gioco una carta che si rivelerà vincente. Sto tranquillo, tanto noi pareggeremo a Firenze e l’Empoli perderà a San Siro. E ci salveremo anche stavolta, quindi zero preoccupazione.
E in effetti la settimana passerà liscia, per fortuna.
Ma arriva domenica, giorno del match.
Partenza in macchina prevista per le 16, insieme a vecchi e nuovi amici. Panini e birre pronti, sciarpa felpa e si va.
Continua la mia apparente calma, mentre i miei compagni di viaggio hanno le mandibole bloccate.
Dopo una festante sosta all’autogrill tutto rossoblù, si arriva nei pressi dello stadio e qui la vista dei riflettori già accesi e i poliziotti piazzati agli angoli della strada mi fa salire una forte tensione, quella non accumulata durante la settimana arriva tutta di un colpo, pazzesco. Stomaco stretto e chiuso, si entra nel settore.
Siamo tanti, potevamo essere di più ci avessero concesso anche l’ultimo pezzetto di settore, ma vabbè.
E si sente profumo di trasferta “old style”, tutti tesi ma uniti, con un solo obiettivo, la salvezza del Grifone.
La partita comincia, ed a parte un presunto rigore su Pandev al decimo minuto nel primo tempo non succederà nulla di rilevante.
Ma noi cantiamo tutti, come non mai in questa stagione.
E nell’intervallo non c’è un attimo di sosta, mentre i viola sono muti come dall’inizio della partita, la Nord in trasferta canta senza sosta, bellissimo. Ma al momento siamo ancora in Serie B, perchè sia a Milano che a Firenze il punteggio è 0-0.
Inizia la ripresa e dopo pochi minuti l’Inter va in vantaggio sull’Empoli, esplode un boato spontaneo di tutti coloro con le cuffiette a sentire Tutto il calcio minuto per minuto, siamo salvi al momento! Ma c’è chi non riesce ad esultare particolarmente, tanta è la tensione e tanti sono i minuti che mancano alla fine.
Rigore per l’Inter!! esclama un tizio un paio di file sopra di me..ma c’è il VAR..CONFERMATO E’ RIGORE!
Ma Icardi decide di tirare una ciofeca e si tribola ancora. Nel frattempo davanti a noi solo cori e cori, di gioco non si vede nulla nè da una parte ne dall’altra.
Poi la doccia fredda, freddissima. Ha pareggiato l’Empoli, Traorè e mancano solo 15 minuti alla fine. Siamo di nuovo in Serie B. Lo sconforto prende tutti, sembra una beffa già scritta da tempo.
Prandelli butta dentro una punta per un difensore ed in un minuto arriva l’unica azione pericolosa (si fa per dire) della partita con un cross ed un bel colpo di testa di Sanabria respinto col corpo da un difensore viola.
I minuti scorrono, l’ansia si tocca con mano, ma arriva la notizia del 2-1 dell’Inter a 7 minuti dalla fine! Il Grifone è di nuovo in Serie A. Qualcuno piange per la gioia ma non è ancora finita, infatti al minuto 89 l’Empoli colpisce una clamorosa traversa che gela tutto il settore per un attimo.
A Firenze ci sono 4 minuti di recupero, mentre a Milano per colpa del VAR ce ne saranno addirittura 6.
Finisce a Firenze e in quel momento l’Inter segna il gol del 3-1 (che verrà annullato ancora col VAR) ma la gente rossoblù non capisce e crede sia il fischio finale a Milano, partono le scene di giubilo, ma c’è chi grida che a Milano ci sono ancora 4 minuti da giocare.
I 4 minuti più lunghi della nostra vita sportiva.
Ma arriva finalmente il triplice fischio anche a Milano, ed allora è SERIE A all’ultima giornata!!
Abbracci con sconosciuti, pianti liberatori, sorrisi e uno sguardo al cielo a ringraziare chi ci ha aiutato dal terzo anello.
Dopo un’ora abbondante di cori di giubilo, si esce dal Franchi e si riparte in carovana direzione Genova.
Il viaggio sarà lungo, ma con quella leggerezza addosso che ti sembra di volare, e continuare a cantare e bere birra in compagnia.
A casa si arriverà intorno alle 4 ed il giorno dopo a lavorare. Ma va benissimo così.
Che bello tifare per il Grifone.
Più mi tradisci e più ti amo!
#Gryphon

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