Diamo i numeri

Plusvalenze e i suoi giovani schiavi

Viste le cifre di bilancio ufficializzate oggi da Juve e Genoa sui giovani Petrelli (8) Portanova (10) e Rovella (18) siamo rimasti tutti un po’ così. Nessuna sorpresa in realtà. Ce lo aspettavamo.
E poi in Italia “così fan tutte” mi direte voi, mica solo il Genoa. Certo, risponderei io.
Ma qui voglio condividere un ragionamento sul “futuro” di alcuni atleti, loro e altri tre esempi.
Non su questi numeri di oggi.
Quelli di domani.
Se i suddetti in futuro esploderanno, varranno il doppio, il triplo, chi può dirlo? Si spera.
Ma se non accadesse diverrebbero “invendibili”. Perché?
Ecco l’esempio numero 1:
Favilli “pagato” 7mln più 5mln di prestito. Il giocatore perseguitato da infortuni ad oggi è invendibile. Perché per cederlo dovrebbe uscire ad una cifra che non comporti una minusvalenza che si ritorcerebbe contro il bilancio. Quindi solo prestito. E a mio parere non vale più di un paio di milioni.
Numero 2: Valietti
Dall’Inter al Genoa per 6 mln. Sempre in giro in prestito con un valore che si aggira sui 200 mila euro effettivi. Invendibile, genererebbe una minusvalenza mostruosa. Girerà in prestito fino a fine contratto. Non esiste alternativa.
Numero 3: Sturaro (più maturo degli altri, 27 anni).
Con tutto il rispetto, “pagato” dal Genoa 16,5 mln (oltre 1,5 di prestito iniziale durato forse meno di una settimana), ma quale club vorrebbe mai acquistarlo per una cifra non inferiore a 14mln (necessari per andare all’incirca in pari tra acquisto e rivendita)? Nessuno.
Quindi? O te lo tieni o (come accaduto): via solo in prestito.
Questi giocatori sono i veri schiavi di domani delle plusvalenze societarie. Salvo che diventino fenomeni.

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